venerdì 4 maggio 2018

Videosorveglianza, entro il 30 giugno 2018 le domande per i fondi.

Con la circolare del Ministero dell’Interno del 28 marzo u.s. è stato diramato lo schema di Patto per la sicurezza urbana dedicato ai sistemi di videosorveglianza, relativo alla concessione dei contributi con scadenza 30 giugno 2018, ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, del 31 gennaio u.s.
A parità di punteggio verrà data preferenza ai comuni in dissesto, sciolti per infiltrazioni mafiose o situati nel Mezzogiorno d'Italia.
Nelle more dell’adozione in sede di Conferenza Stato Città ed autonomie locali delle Linee Guida per l’attuazione della sicurezza urbana di cui all’art. 5 della L. 48/2017, lo schema di Patto sarà utile esclusivamente per assicurare il completamento delle procedure previste dal decreto dello scorso 31 gennaio per il potenziamento e/o l’installazione dei sistemi di videosorveglianza comunali.
I progetti anche integrati dei sistemi di videosorveglianza, elaborati nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità Garante per il trattamento dei dati personali, saranno oggetto di valutazione per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate in materia, con particolare riferimento alla circolare del Ministero dell’Interno 558/SICPART/421.2/70/224632 del 2 marzo 2012, recante “Sistemi di videosorveglianza in ambito comunale. Direttiva” e agli atti ivi richiamati.


Il comune che vuole partecipare al bando per il potenziamento del proprio impianto di videosorveglianza deve:
  • richiedere tempestivamente alla prefettura la sottoscrizione di un patto per la sicurezza su un modello creato ad hoc che non richiede il nulla osta ministeriale;
  • presentare al comitato per l’ordine pubblico un progetto strategico rispettoso della privacy e delle diverse prerogative delle forze di polizia utilizzando anche in questo caso la traccia messa a disposizione dal Viminale. Lo ha evidenziato il ministero dell’interno con la circolare n. 11001/123/111(3) del 28 marzo 2018:

Il pacchetto sicurezza, d.l. 14/2017, individua nei patti comune-prefettura e negli impianti di videosorveglianza i principali strumenti per la promozione della sicurezza urbana. Con l’avvenuta pubblicazione sulla G.U. n. 57 del 9/3/2018 del decreto ministeriale 31 gennaio 2018 sono state definite le modalità di presentazione delle richieste di ammissione ai 37 milioni di finanziamento statale previsti dal pacchetto sicurezza (si veda ItaliaOggi del 16/3/2018).
Tra i requisiti fondamentali necessari per presentare la domanda, in scadenza il 30 giugno 2018, risulta la sottoscrizione di un moderno patto per la sicurezza. In mancanza delle linee guida che non sono state ancora approvate a parere del Viminale è comunque possibile stipulare accordi prefettura–comune in materia di videosorveglianza. Ma solo utilizzando l’apposito modulo messo a disposizione dal Viminale sarà possibile evitare di richiedere anche il previsto nulla osta al ministero. Altra condizione di ammissibilità del finanziamento, prosegue la circolare, è la preventiva approvazione del progetto di videosorveglianza in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. In pratica questo organo tecnico dovrà verificare preliminarmente la conformità strategica dell’impianto di videosorveglianza proposto alle direttive ministeriali e alle regole sul trattamento dei dati personali. Nella valutazione, specifica la nota, si dovrà tener conto «delle caratteristiche tecnico – prestazionali e della consistenza dell’impianto di videosorveglianza, in relazione alle dimensioni del comune e ai principali fattori di rischio presi in esame».
Per agevolare la presentazione del progetto e il suo inquadramento strategico il 12 gennaio 2018 Viminale ha divulgato un protocollo di intesa.In pratica si tratta di un disciplinare che individua la titolarità del trattamento dei dati in capo alla questu- ra, i tempi di conservazione dei fotogrammi delle targhe e il possibile collegamento dello strumento evoluto di videosorveglianza urbana con il Ced nazionale dei veicoli rubati. Spetterà alla prefettura relazionare suc- cessivamente al ministero su ogni singolo progetto presentato e sugli effettivi fattori di rischio ambientali che interessano il comune proponente.

Nessun commento:

Posta un commento