lunedì 25 giugno 2018

Gestione terre e rocce da scavo. Decreto 120 del 13/06/2017.

Il tema delle terre e rocce da scavo e, in particolare, la possibilità di gestire questi materiali come sottoprodotti e non come rifiuti, è stato oggetto nell'ultimo decennio di numerosi interventi normativi (dalle “legge Lunardi” alle diverse versioni dell’art. 186 del d.lgs. 152/06 e s.m.i.), fino ad arrivare nel 2012 alla pubblicazione di un apposito regolamento con il D.M. 161/2012.
Neanche questo regolamento però riusciva a coprire tutte le casistiche, in quanto non era chiara la sua applicabilità ai piccoli cantieri (< 6.000 mc), per i quali il comma 7 dell’art. 266 del d.lgs. 152/06 e s.m.i. prevedeva una specifica normativa semplificata.
Nel 2013 perciò il legislatore tornava sulla materia, prima attraverso la pubblicazione del decreto legge 21 giugno 2013, n° 69 e, pochi giorni dopo, con la conversione del decreto legge n° 43/2013, con modifiche, nella legge n° 71/2013. Infine, con la pubblicazione (S.O. n° 63 della G.U. n° 194 del 20 agosto 2013) della legge n° 98 del 9 agosto 2013 di conversione, con modifiche, del decreto legge 21 giugno 2013, n° 69, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (cd “decreto Fare”), in vigore dal 21 agosto 2013, la normativa in materia cambiava nuovamente, in quanto l’art. 41bis, abrogando l’art. 8bis del decreto legge n° 43/2013 convertito, con modifiche, nella legge n° 71/2013 (che aveva, per alcune casistiche, risuscitato il già abrogato art. 186 del d.lgs. 152/06), definiva delle nuove modalità operative, rimaste in vigore fino ad agosto 2017.
Ora, in attuazione di quanto previsto dall’art. 8 della legge 164/2014, di conversione con modifiche del decreto legge 133/2014 cd Sblocca Italia,  è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 183 del 07-08-2017 il D.P.R. 13 giugno 2017 n. 120, con entrata in vigore il 22 agosto 2017. Tale Decreto sostituisce e riunisce in un’unica normativa tutta la gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti.
Il D.P.R. 13 giugno 2017 n. 120, pur introducendo alcune novità, mantiene sostanzialmente l’impostazione della normativa precedente, distinguendo due diverse casistiche:
  • applicazione (come previsto dal Capo II della norma, dall’art. 8 all’art. 19) di una procedura simile a quella prevista dal Regolamento di cui al DM 161/2012 per i materiali da scavo derivanti da opere sottoposte a VIA o ad AIA con produzione maggiore di 6.000 m3, anche se il Piano di Utilizzo non richiede più una autorizzazione esplicita;
  • applicazione di una procedura semplificata, simile a quella dell’ex art. 41bis, per tutti i cantieri inferiori a 6.000 m3 (compresi quelli che riguardano opere sottoposte a VIA o ad AIA) e per i siti di grandi dimensioni non sottoposti a VIA o AIA.
La nuova norma prevede che il proponente o il produttore attesti il rispetto dei requisiti di cui all'articolo 4 del D.P.R. che consentono di considerare i materiali da scavo come sottoprodotti e non rifiuti mediante una “autocertificazione” (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 445/2000da presentare all’Arpa territorialmente competente e al Comune del luogo di produzione  (all’autorità competente nel caso di “cantieri di grandi dimensioni”) utilizzando il modello di cui all'Allegato 6 del D.P.R.
Le attività di scavo, così come quelle di riutilizzo, devono essere autorizzate dagli enti competenti in quanto attività edilizie e quindi il processo di autocertificazione dovrà comunque essere coordinato con l’iter edilizio. Il produttore deve inoltre confermare l’avvenuto utilizzo inviando una specifica Dichiarazione di Avvenuto Utilizzo (D.A.U.) all'autorità competente, all'Arpa competente per il sito di destinazione, al Comune del sito di produzione e al Comune del sito di destinazione, utilizzando il modello di cui all'Allegato 8 del D.P.R.
Il trasporto al di fuori del sito di produzione deve essere accompagnato da apposita documentazione secondo il modello di cui all'Allegato 7 del D.P.R.

Modulistica

Punti di attenzione
I soggetti titolati a presentare la dichiarazione sono UNICAMENTE:
Per i cantieri > 6.000 mc sottoposti a VIA o AIA:
  • Il Piano di Utilizzo è presentato dal Proponente (soggetto che presenta il piano di utilizzo); l’Allegata dichiarazione deve essere firmata dal legale rappresentante dell’impresa o dalla persona fisica proponente l’opera.

Per i cantieri > 6.000 mc non sottoposti a VIA o AIA e per i cantieri < 6.000 mc:
  • La dichiarazione è presentata dal produttore (soggetto la cui attività materiale produce le terre e rocce da scavo) e quindi va firmata dal legale rappresentante del soggetto pubblico o privato che si configura come produttore.

La dichiarazione per essere valida deve contenere TUTTI i dati obbligatori richiesti dal D.P.R. 13 giugno 2017, con particolare riferimento alla fotocopia del documento di identità. La dichiarazione dovrà inoltre essere integrata e completata con le informazioni indicate nello schema di dichiarazione riportato nel sito ufficiale di Arpa Piemonte e corrispondente a quello contenuto in Allegato 6 al D.P.R. (anagrafiche, dati autorizzativi sui siti di produzione e riutilizzo, quantità previste, tempi, ecc). Una dichiarazione incompleta non è ritenuta valida: il dichiarante si troverebbe così a movimentare rifiuti e non sottoprodotti, con le relative conseguenze sanzionatorie di carattere penale e amministrativo.
Per i cantieri di grandi dimensioni (> 6.000 mc) sottoposti a VIA o AIA,  il Piano di Utilizzo e la Dichiarazione devono essere presentati prima della conclusione del procedimento (art. 9, comma 1).
Per i cantieri di piccole dimensioni (< 6.000 mc) o per quelli di grandi dimensioni non sottoposti a VIA o AIA, la Dichiarazione va presentata almeno 15 giorni prima dell’inizio dei lavori di scavo (art. 21, comma 1).
Il proponente/produttore si assume la responsabilità anche penale di rispettare i limiti qualitativi previsti dalla norma, per cui è opportuno che disponga di valide informazioni tecniche a supporto dei dati inseriti nella dichiarazione, da esibire in fase di eventuali controlli. Evidentemente una certificazione analitica che attesti la qualità del materiale è un valido supporto a quanto dichiarato.
Ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. n. 120 del 13 giugno 2017, per qualsiasi tipologia di cantieri, il produttore o l’esecutore devono presentare la Dichiarazione di Avvenuto Utilizzo redatta secondo il modello di cui all’Allegato 8 del D.P.R. ed inviata entro i termini di validità del Piano di Utilizzo o della Dichiarazione di cui all’art. 21.
LA MODULISTICA (da http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/rifiuti/terre-e-rocce-1/modulistica)





venerdì 25 maggio 2018

Avviso pubblico per il finanziamento in favore di enti locali di verifiche di vulnerabilità sismica e progettazione di eventuali interventi di adeguamento antisismico.


Tale Avviso stanzia circa 145 milioni di euro, di cui 100 milioni messi a disposizione dal MIUR e 45 milioni dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 
Gli enti locali proprietari di uno o più edifici scolastici di ogni ordine e grado, che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 e censiti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, possono richiedere il finanziamento per le verifiche di vulnerabilità sismica e, qualora fosse necessario, per le progettazioni di eventuali interventi di adeguamento antisismico. La graduatoria dei beneficiari verrà definita in base ai criteri indicati nel citato avviso pubblico. 
A selezione conclusa, la graduatoria predisposta dal MIUR verrà trasferita al Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che individuerà, secondo l’ordine di graduatoria e nei limiti delle risorse disponibili, gli interventi ammessi al finanziamento per la zona 1, autorizzando le verifiche di vulnerabilità sismica e le relative progettazioni che dovessero rendersi necessarie all’esito delle suddette verifiche. 
Le domande ammesse al finanziamento per le verifiche di vulnerabilità sismica e di relativa progettazione in zona 1 che eccederanno la quota di risorse a disposizione del Dipartimento Casa Italia, saranno finanziate dal MIUR, il quale provvederà ad autorizzare, nei limiti delle risorse disponibili, le verifiche di valutazione del rischio sismico e le eventuali progettazioni anche nella zona 2, secondo la graduatoria redatta. 
Gli Enti Locali interessati dovranno far prevenire le proprie candidature, per ogni edificio scolastico, utilizzando esclusivamente la piattaforma informativa, denominata V.V.S. collegandosi al sito internet dell’edilizia scolastica del MIUR all’apposita pagina denominata “verifiche di vulnerabilità sismica” entro e non oltre le ore 15.00 del giorno 5 giugno 2018.
L’Avviso Pubblico sulle verifiche di vulnerabilità sismica è consultabile collegandosi al seguente link: http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/verifiche-vuln-antisism.shtml

SCADENZA AVVISO PUBBLICO: ORE 15:00 DEL GIORNO 5 GIUGNO 2018

venerdì 11 maggio 2018

Sostegno ai Comuni per le spese di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’amianto - Avviso per la richiesta di contributo finanziario.


In attuazione della D.G.R. 466 del 27/03/2018 recante «Legge Regionale 29 dicembre 2017 n° 67 art. 15 "Sostegno ai Comuni per le spese di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'amianto"», con D.D. della Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche n. 100 del 05 aprile 2018, pubblicata sul BURP n. 65 del 10/5/2018, è approvato ed indetto l' "Avviso per la presentazione di domanda di contributo finanziario a sostegno dei Comuni per le spese relative ad interventi per la rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto presenti in fabbricati ed immobili di proprietà privata". 
Le istanze, secondo quanto disposto dall'Avviso, potranno essere inviate esclusivamente a mezzo mail all'indirizzo di PEC "avvisi.ecotassa@pec.rupar.puglia.it", inoltrando il modello di istanza "Allegato A" all'Avviso, reperibile anche al link:

venerdì 4 maggio 2018

Videosorveglianza, entro il 30 giugno 2018 le domande per i fondi.

Con la circolare del Ministero dell’Interno del 28 marzo u.s. è stato diramato lo schema di Patto per la sicurezza urbana dedicato ai sistemi di videosorveglianza, relativo alla concessione dei contributi con scadenza 30 giugno 2018, ai sensi del decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, del 31 gennaio u.s.
A parità di punteggio verrà data preferenza ai comuni in dissesto, sciolti per infiltrazioni mafiose o situati nel Mezzogiorno d'Italia.
Nelle more dell’adozione in sede di Conferenza Stato Città ed autonomie locali delle Linee Guida per l’attuazione della sicurezza urbana di cui all’art. 5 della L. 48/2017, lo schema di Patto sarà utile esclusivamente per assicurare il completamento delle procedure previste dal decreto dello scorso 31 gennaio per il potenziamento e/o l’installazione dei sistemi di videosorveglianza comunali.
I progetti anche integrati dei sistemi di videosorveglianza, elaborati nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità Garante per il trattamento dei dati personali, saranno oggetto di valutazione per le modalità di impiego e ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate in materia, con particolare riferimento alla circolare del Ministero dell’Interno 558/SICPART/421.2/70/224632 del 2 marzo 2012, recante “Sistemi di videosorveglianza in ambito comunale. Direttiva” e agli atti ivi richiamati.


Il comune che vuole partecipare al bando per il potenziamento del proprio impianto di videosorveglianza deve:
  • richiedere tempestivamente alla prefettura la sottoscrizione di un patto per la sicurezza su un modello creato ad hoc che non richiede il nulla osta ministeriale;
  • presentare al comitato per l’ordine pubblico un progetto strategico rispettoso della privacy e delle diverse prerogative delle forze di polizia utilizzando anche in questo caso la traccia messa a disposizione dal Viminale. Lo ha evidenziato il ministero dell’interno con la circolare n. 11001/123/111(3) del 28 marzo 2018:

Il pacchetto sicurezza, d.l. 14/2017, individua nei patti comune-prefettura e negli impianti di videosorveglianza i principali strumenti per la promozione della sicurezza urbana. Con l’avvenuta pubblicazione sulla G.U. n. 57 del 9/3/2018 del decreto ministeriale 31 gennaio 2018 sono state definite le modalità di presentazione delle richieste di ammissione ai 37 milioni di finanziamento statale previsti dal pacchetto sicurezza (si veda ItaliaOggi del 16/3/2018).
Tra i requisiti fondamentali necessari per presentare la domanda, in scadenza il 30 giugno 2018, risulta la sottoscrizione di un moderno patto per la sicurezza. In mancanza delle linee guida che non sono state ancora approvate a parere del Viminale è comunque possibile stipulare accordi prefettura–comune in materia di videosorveglianza. Ma solo utilizzando l’apposito modulo messo a disposizione dal Viminale sarà possibile evitare di richiedere anche il previsto nulla osta al ministero. Altra condizione di ammissibilità del finanziamento, prosegue la circolare, è la preventiva approvazione del progetto di videosorveglianza in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. In pratica questo organo tecnico dovrà verificare preliminarmente la conformità strategica dell’impianto di videosorveglianza proposto alle direttive ministeriali e alle regole sul trattamento dei dati personali. Nella valutazione, specifica la nota, si dovrà tener conto «delle caratteristiche tecnico – prestazionali e della consistenza dell’impianto di videosorveglianza, in relazione alle dimensioni del comune e ai principali fattori di rischio presi in esame».
Per agevolare la presentazione del progetto e il suo inquadramento strategico il 12 gennaio 2018 Viminale ha divulgato un protocollo di intesa.In pratica si tratta di un disciplinare che individua la titolarità del trattamento dei dati in capo alla questu- ra, i tempi di conservazione dei fotogrammi delle targhe e il possibile collegamento dello strumento evoluto di videosorveglianza urbana con il Ced nazionale dei veicoli rubati. Spetterà alla prefettura relazionare suc- cessivamente al ministero su ogni singolo progetto presentato e sugli effettivi fattori di rischio ambientali che interessano il comune proponente.

mercoledì 18 aprile 2018

Edilizia Scolastica: Avviso pubblico per la formazione del Piano Regionale Triennale e dei relativi Piani Annuali.


Emanato, con determina dirigenziale n. 16 del 16 aprile 2018, l'Avviso pubblico per la formulazione del Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018/2020 e dei relativi piani annuali. 

Il piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018/2020 è finalizzato al finanziamento di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica statale, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole o di interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
La Città metropolitana di Bari, le Province e i Comuni della Regione Puglia (in forma singola) possono candidare proposte progettuali riguardanti edifici pubblici di cui detengono la proprietà, o edifici pubblici per i quali abbiano l'onere della gestione e manutenzione, destinati o da destinare a sede di istituzioni scolastiche statali o di poli dell'infanzia.
Gli enti locali interessati dovranno presentare la propria candidatura attraverso il portale dell'Anagrafe Regionale dell'Edilizia Scolastica http://www.ediliziascolastica.regione.puglia.it entro le ore 12.00 del giorno 29/06/2018 seguendo la procedura indicata nella guida alla compilazione scaricabile dal portale. Sarà possibile procedere al caricamento della candidatura a partire dalle ore 10:00 del 30/04/2018.

Allegati:
ALLEGATO A:  VALUTAZIONE DELL'INDICE DI RISCHIO α ANTE OPERAM.
ALLEGATO B: SCHEDA DI SINTESI DELLA VERIFICA SISMICA DI "LIVELLO 1" O DI "LIVELLO 2" PER GLI EDIFICI STRATEGICI AI FINI DELLA PROTEZIONE CIVILE O RILEVANTI IN CASO DI COLLASSO A SEGUITO DI EVENTO SISMICO.
ALLEGATO C:  QUADRO ECONOMICO E PIANO FINANZIARIO DELL'INTERVENTO.
ALLEGATO D: RELAZIONE SULLA QUALITÀ ARCHITETTONICA E TECNICA DEL PROGETTO.
ALLEGATO E: GRADO DI DISPERSIONE SCOLASTICA.


mercoledì 4 aprile 2018

Regione Puglia - Auto notifica e segnalazione di manufatti in amianto: termine ultimo



Si ricorda che il 22 aprile 2018 scadrà il termine ultimo per la compilazione delle schede di ‘autonotifica' da parte dei possessori di manufatti in amianto.


E' stata, inoltre, attivata un'ulteriore scheda denominata ‘segnalazione', che consente ai ‘terzi' di segnalare la presenza di amianto in aree o edifici non di proprietà.  Vai all'area tematica  

lunedì 26 marzo 2018

Seminario: Funzionamento del Fondo di Rotazione per la Progettazione


Si terrà, il 27 marzo p.v., presso la Fiera del Levante di Bari, un seminario sul "Funzionamento del Fondo di Rotazione per la Progettazione finalizzata alla presentazione di richieste di finanziamento a valere su Fondi Europei, Statali e/o Regionali", rivolto ai dirigenti responsabili degli uffici LL.PP. dei Comuni.

Di seguito il programma dell'evento:

- ore 10,00: registrazione partecipanti
- ore 10,30: saluti istituzionali
- ore 11,00: apertura dei lavori e coordinamento:
  • ing. Domenico Laforgia (Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione E Lavoro)
  • ing. Barbara Valenzano (Direttore dipartimento mobilita', qualita' urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio)
  • ing. Elio Sannicandro (Commissario Straordinario dell'Agenzia regionale strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio)
  • dott. Pasquale Orlando (Dirigente della Sezione Programmazione Unitaria)
- ore 14,00: termine dei lavori


sabato 24 marzo 2018

Incentivi tecnici di cui all’art.113, comma 2 del d.lgs. n.50 /2016. La Corte dei Conti pugliese traccia il percorso più ragionevole.

Mentre alcune Sezioni regionali della Corte dei conti hanno sollecitato la questione di massima alla Sezione delle Autonomie e si resta in attesa di una decisione definitiva sulla inclusione o esclusione degli incentivi tecnici dal fondo delle risorse decentrate, la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia (deliberazione n. 18/2018) con estrema ragionevolezza dichiara fuori dal fondo, in ogni caso, il pagamento degli incentivi tecnici direttamente imputabili a finanziamenti con risorse a carico dei fondi comunitari.

La deliberazione è stata adottata a richiesta di parere formulata dal Sindaco della Città di Bari con nota n. PG 0124324 del 24.10.2017.

In considerazione di una confusione generalizzata sulla inclusione o meno degli incentivi tecnici nel fondo delle risorse decentrate, tanto da spingere anche le parti sindacali e l'Aran a sottoscrivere una dichiarazione congiunta, nell'attuale pre-intesa del contratto nazionale, con il forte auspicio di una prossima decisione positiva da parte della Sezione delle Autonomie nel considerarli al di fuori dei limiti del salario accessorio, il sindaco interroga i magistrati contabili sulla conferma al momento che almeno gli incentivi tecnici riferiti al pagamento del personale per le attività finanziate da risorse europee siano da considerare al di fuori dei limiti di crescita delle risorse decentrate.

Il sindaco, inoltre, precisa che il Comune non ha rispettato il patto di stabilità del 2015 e che a tal fine intende fruire del regime derogatorio previsto dall'articolo 23 del Dlgs 75/2017 secondo cui «gli enti locali che non hanno potuto destinare nell'anno 2016 risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa a causa del mancato rispetto del patto di stabilità interno del 2015, l'ammontare complessivo delle risorse di cui al primo periodo del presente comma non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2015, ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio nell'anno 2016». 

Le indicazioni del collegio contabile sono state le seguenti:

Il collegio contabile pugliese precisa che, in merito al mancato rispetto del patto di stabilità 2015, le risorse non destinate alle risorse decentrate nell'anno 2016 rappresentano la sanzione espressamente comminata dall'articolo 40, comma 3-quinquies del Dlgs 165/2001 e come le risorse non potranno essere utilizzate nell'anno 2016. Tuttavia, il legislatore ha inserito per tutti gli enti che non avessero potuto utilizzare le risorse variabili, di fare riferimento, nella costituzione del fondo a partire dall'anno 2017, non al limite del fondo dell'anno 2016, necessariamente ridotto rispetto a quello dell'anno 2015 a seguito della sanzione disposta dal legislatore, ma a limite del valore del fondo dell'anno 2015 diminuito in proporzione alla riduzione del personale presente nell'anno 2016.

Avuto riguardo alla possibilità di non considerare all'interno del fondo delle risorse decentrate gli incentivi tecnici, in base all'articolo 113, comma 2, del Dlgs 50/2016, qualora gli incentivi risultino a carico dei finanziamenti europei, il collegio contabile conferma quanto già indicato dalla Sezione delle Autonomie con la deliberazione n. 20/2017 secondo cui «il rispetto dei presupposti di ammissibilità ed eleggibilità della spesa costituisca condizione sufficiente anche per legittimare l'ente ad escludere le risorse comunitarie destinate alla valorizzazione della produttività individuale del personale regionale addetto alla gestione e al controllo dei fondi comunitari dalle limitazioni di spesa previste dall'art. 23, comma 2, del d.lgs. n. 75/2017».

L'indicazione formulata nei confronti del personale regionale è chiaramente estensibile anche al personale dei Comuni, a condizione che gli incentivi ineriscano in via esclusiva a una spesa etero-finanziata con risorse comunitarie, il personale individuato sia qualificato e individuato sin dall'inizio per la sua spiccata professionalità, dovendo pur sempre essere in presenza di attività di natura straordinaria e aggiuntiva rispetto a quella ordinariamente resa dai dipendenti individuati.

In presenza di questi presupposti, a prescindere dalla successiva posizione che assumerà la Sezione delle Autonomie, nella nuova questione di massima sollecitata a fronte dell'intervento normativo operato dal legislatore con la legge di bilancio 2018, sarà possibile sin dall'inizio considerare gli incentivi al di fuori del fondo del salario accessorio.

venerdì 9 marzo 2018

LINEE GUIDA PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile). Approvati con DGR 193/2018


La Giunta regionale, con DGR n. 193/2018, ha approvato le Linee Guida Regionali per la redazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS), concludendo un percorso avviato a febbraio 2017 dall'Assessorato ai Trasporti, su iniziativa della Sezione Infrastrutture per la Mobilità, con la firma di un Protocollo d'Intesa tra l'ente regionale e l'associazione Euromobility.
 
Riferimenti costanti nel processo di redazione delle Linee Guida sono stati le Linee Guida ELTIS ("Guidelines. Developing and Implementing a Sustainable Urban Mobility Plan" approvate nel 2014 dalla Direzione Generale per la Mobilità e i Trasporti della Commissione Europea) e le Linee Guida Nazionali per la redazione dei PUMS approvate con il Decreto del MIT del 4 agosto 2017.

La Regione Puglia, unica nel contesto nazionale, ha inteso predisporre delle Linee Guida regionali che, pur ponendosi in continuità con il documento nazionale, ne introducessero approfondimenti, dati conoscitivi e valutazioni afferenti le specificità del contesto pugliese.

Nello specifico le Linee Guida regionali:
  • forniscono un quadro di riferimento programmatico e normativo relativo al territorio regionale pugliese;
  • propongono ulteriori Strategie e Azioni definite sulla base di alcune tematiche relative alla mobilità, emerse in fase di redazione (turismo, aree interne e piccoli centri, ecc);
  • dettagliano il processo di redazione di un PUMS, individuando le fasi principali e le relative specifiche attività necessarie per affrontare il processo di pianificazione e partecipazione;
  • esplicitano i contenuti del Piano, precisando l'iter procedurale ai fini dell'approvazione del Piano in coerenza con la normativa regionale di riferimento;
  • forniscono esempi di buone prassi (Tabella B – Strategie e buone pratiche) e strumenti (Tabella C – Strumenti) per supportare le Amministrazioni e i professionisti esperti nello sviluppo e nell'attuazione di un PUMS;
  • delineano un quadro generale dei principali programmi di finanziamento europei e nazionali sulla mobilità sostenibile.

Le Linee Guida regionali sono destinate in prima istanza alle Amministrazioni Locali pugliesi che intendano impegnarsi nello sviluppo di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), ma anche ai professionisti esperti in pianificazione e gestione della mobilità che forniscono il loro supporto alle amministrazioni locali.

Downloads dal sito della Regione Puglia http://mobilita.regione.puglia.it: 

Velostazioni all’interno o in prossimità di stazioni ferroviarie: Avviso Pubblico


Adottati,  con determinazione del Dirigente Sezione Mobilità Sostenibile e Vigilanza del TPL n. 33 del 30 ottobre 2017, l'Avviso Pubblico di selezione di "Interventi per la realizzazione di velostazioni all'interno o in prossimità di stazioni ferroviarie" e lo schema di Disciplinare regolante i rapporti tra Regione Puglia e Soggetti Beneficiari.

L'atto dirigenziale, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 127 del 9 novembre 2017, rientra nell'ambito del P.O.R. Puglia FESR 2014-2020 – Asse IV – Azione 4.4 "Interventi per l'aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub urbane" e prevede un finanziamento complessivo di € 3.000.000,00.

Il termine di presentazione delle domande è stato ulteriormente prorogato con determinazione dirigenziale n. 4 del 15 febbraio 2018.
Il nuovo termine è fissato alle ore 12.00 del ventesimo giorno a partire dalla pubblicazione sul BURP n. 28 del 22 febbraio 2018.



mercoledì 7 marzo 2018

Bando Promozione della pratica sportiva.


ENTE EROGATORE  MIUR – Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca


SCADENZA 19 marzo 2018 entro le ore 12.00

FINALITÀ DELL’AVVISO

Le iniziative presentate nell’ambito del presente Avviso, adottato ai sensi dell’art. 19 Comma 1 del D.M. n. 851 del 27 ottobre 2017, dovranno prevedere le seguenti finalità:
  • sviluppare iniziative innovative volte a potenziare la cultura del “benessere” e finalizzate all'acquisizione di sani stili di vita;
  • valorizzare luoghi quali parchi, impianti sportivi, centri sociali, spazi di aggregazione giovanile e luoghi interni alle istituzioni scolastiche in cui poter attivare iniziative socio culturali e sportive;
  • promuovere percorsi educativi interdisciplinari, inclusa l’educazione motoria, fisica e sportiva, finalizzati a contrastare l’intolleranza, il razzismo, il bullismo e il cyberbullismo, la violenza e la violenza di genere, il doping, l’abuso di fumo, l’alcool e l’assunzione di stupefacenti.
LINEE DI ATTIVITÀ E RISORSE

L’Avviso prevede due linee di attività:

1 – “UTILIZZO SPAZI TERRITORIALI” in cui realizzare “Cantieri Socio-Culturali-Sportivi e Incubatori per lo sport” che si rivolgono ad adolescenti e giovani della scuola e/o di più scuole del territorio quali centri polivalenti di pratica sportiva, di socializzazione e di sviluppo culturale. Lo stanziamento totale per questa linea è di 1 milione di euro e ogni progetto potrà essere finanziato fino ad un importo massimo di 70 mila euro.

2 – “CAMPUS RESIDENZIALI” da realizzarsi in sedi fuori dal luogo di residenza come opportunità per gli studenti di svolgere attività didattiche extracurriculari, ludico-motorie e laboratori creativi. Sono richiesti un minimo di n. 4 pernottamenti per un gruppo di partecipanti minimo pari a n.15 studenti. Lo stanziamento totale per questa linea è di 450 mila euro e ogni progetto potrà essere finanziato fino ad un importo massimo di 20 mila euro.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ritenuti ammissibili i costi relativi a spese per:
coordinamento e progettazione;
segreteria e gestione amministrativa;
spese di vitto, alloggio e trasporto;
attrezzature, materiali, forniture di beni e servizi specifici per il progetto;
spese per le attività previste dal progetto per il personale interno ed esterno;
spese per piccoli interventi di manutenzione.

Le spese di cui ai punti 1 e 2 non potranno superare il 3% delle spese complessive del progetto.

ENTI AMMISSIBILI

Possono partecipare all'Avviso le istituzioni scolastiche solo se in rete con almeno uno dei seguenti soggetti:

  • Associazioni Sportive dilettantistiche anche non riconosciute ex art. 36 e successivi del C.C.;
  • Associazioni Sportive con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi del Regolamento di cui al D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361;
  • Società Sportive dilettantistiche senza scopo di lucro costituite nella forma di società di capitale o di società cooperativa;
  • Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI;
  • Federazioni Sportive riconosciute dal CONI;
  • Associazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus).
LE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE dovranno essere inviate dalle istituzioni scolastiche al Ministero esclusivamente attraverso il portale www.monitor440scuola.it seguendo la relativa procedura guidata, a partire delle ore 00.01 del 26 febbraio 2018 ed entro e non oltre le ore 12.00 del 19 marzo 2018.

“Sport di Classe” per potenziare l’attività motoria e sportiva tra i banchi” con risorse dal PON.

“Sport di Classe”: 
“15 milioni di euro per potenziare l’attività motoria e sportiva tra i banchi”
Con risorse dal PON due ore in più a settimana

Più “Sport di Classe”. Sessanta ore di attività motoria e sportiva in più - circa due ore a settimana - a scuola. È stato pubblicato sul sito del MIUR l’avviso che stanzia 15 milioni di euro in totale per potenziare il progetto “Sport di Classe” realizzato in collaborazione con il CONI, il Comitato Olimpico Nazionale, nelle scuole del primo ciclo di istruzione.

Lo stanziamento, che avviene nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON), finanziato con il Fondo Sociale Europeo 2014-2020, è destinato a tutti gli istituti del primo ciclo delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Le scuole potranno presentare i loro progetti dalle ore 10.00 del giorno 20 febbraio 2018 alle ore 15.00 del giorno 27 marzo 2018.

L'obiettivo è quello di valorizzare le competenze legate all'attività motoria e sportiva nella scuola primaria per le loro valenze trasversali e per la promozione di stili di vita salutari, al fine di favorire lo star bene con se stessi e con gli altri nell'ottica dell’inclusione sociale, di scoprire e orientare le attitudini personali, per il pieno sviluppo del potenziale di ciascun individuo in armonia con quanto previsto dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’Istruzione. 

Qui il bando dal sito Internet del Ministero dell'Istruzione: http://www.istruzione.it/pon/avviso_sport.html



mercoledì 24 gennaio 2018

Semplificazione e informatizzazione dei procedimenti in materia urbanistica. Approvazione della modulistica per il procedimento relativo all'insediamento di attività produttiva in contrasto con lo strumento urbanistico (art. 8 D.P.R. n.160/2010 - D.G.R. 2581/2011 - D.G.R. 2295/2017)


Il Decreto Legislativo del 28 luglio 2016, n.127 “Norme per il riordino della disciplina in materia di conferenza di servizi, in attuazione dell'articolo 2 della legge 7 agosto 2015, n. 124” introduce modifiche alla disciplina generale della Conferenza dei servizi dettata dalla Legge n. 241/90, in particolare modificando gli artt. 14, 14 bis, 14 ter, 14 quater e 14 quinquies e prevedendo tre tipologie di conferenza dei servizi quali quella istruttoria, preliminare e decisoria nonché due diverse modalità in cui possono svolgersi (Conferenza in forma semplificata e modalità asincrona e Conferenza in modalità simultanea e modalità sincrona).

Nell'ambito del rilascio dei titoli abilitativi edilizi la Sezione Urbanistica della Regione Puglia ha avviato un percorso di standardizzazione e semplificazione, in coerenza con quanto previsto dalla Legge 11 agosto 2014, n.114 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90. Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", provvedendo al recepimento dei modelli unificati e standardizzati dell'Accordo della Conferenza Unificata del 6 luglio 2017 in materia di attività edilizia, giuste determinazioni dirigenziali n.32 del 20.06.2017 e n.101 del 12.10.2017 riguardo il Permesso di Costruire (Vedi: Urbanistica del Blog).

Proseguendo l’attività di standardizzazione e semplificazione il Servizio Programmazione Negoziata e Riqualificazione Urbana della Sezione Urbanistica ha ritenuto utile e necessario assicurare l’unicità e la semplificazione degli adempimenti istruttori delle istanze di variante allo strumento urbanistico generale ai sensi dell'art.8 del DPR n.160/2010, predisponendo apposita modulistica inerente l’istruttoria dei comuni dotati di uffici SUAP e la convocazione sincrona e asincrona della conferenza di servizi ai sensi del D.lgs 30.06.2016 n.127. 

L’introduzione di tali modelli rappresentata sia un utile strumento di monitoraggio delle trasformazioni in atto su tutto il territorio regionale sia di controllo dell’attuazione delle attività produttive da parte della Regione Puglia delegata a tale funzione.

La standardizzazione e semplificazione della modulistica per le attività produttive sono indispensabili per agevolare l´informatizzazione delle procedure e la trasparenza nei confronti di cittadini ed imprese. Nella logica della digitalizzazione delle istanze e delle segnalazioni, la modulistica non sarà più concepita nella forma tradizionale cartacea, ma come standardizzazione e semplificazione delle informazioni richieste sia da parte del progettista che degli sportelli SUAP che potranno accedere alla scheda e ai relativi allegati, attraverso apposite funzionalità del SIT per consentire la gestione della stessa istanza


Il 16.05.2017 il Servizio Programmazione Negoziata e Riqualificazione Urbana della Sezione Urbanistica, al fine di condividere i nuovi modelli istruttori e accogliere le osservazione di competenza, ha organizzato un incontro con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e i Comuni della Regione Puglia dotati di sportello SUAP e, a seguito delle osservazioni pervenute, ha elaborato le seguenti schede tipo:
  • Scheda tipo Istanza SUAP ai sensi dell'art.8 DPR 160/10;
  • Scheda tipo istruttoria comunale ai sensi dell'art.8 DPR 160/10;
  • Scheda di indizione Conferenza di Servizi - modalità semplificata , rispetto al nuovo D.Lgs n. 127/2016;
  • Scheda di indizione Conferenza di Servizi - modalità simultanea , rispetto al nuovo D.Lgs n. 127/2016.
I suddetti modelli di istanza per varianti urbanistiche ex ar. 8 del DPR 160/2010 sono stai approvati con deliberazione di Giunta Regionale n. 2295 del 21/12/2017. Tali schemi di modulistica di seguito scaricabili in formato pdf si pongono, pertanto, quali modelli di riferimento sia per i progettisti che per gli uffici delegati all'esercizio delle funzioni per gli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP) della Puglia, al fine di assicurare uniformità di applicazione sull'intero territorio regionale e fornire un utile strumento operativo.